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Fuga di gas da metanodotto

Le fughe di gas da metanodotto possono assumere l’aspetto di situazioni di emergenza di basso livello, affrontabili e risolvibili su richiesta dei Vigili del Fuoco, con le sole risorse di Protezione Civile a disposizione del Sindaco, oppure possono configurarsi come emergenze gravi, non risolvibili con le sole risorse di Protezione Civile a disposizione del Sindaco, in quanto richiedono l’intervento degli Organi ordinari di Protezione Civile di livello superiore e di tutte le risorse di Protezione Civile a disposizione, in particolare per quanto attiene alla sistemazione della popolazione evacuata dalle zone interessate.

L’analisi del rischio si è basata sulle indicazioni del Gestore Rete Italcogim e si riferiscono principalmente alla tipologia e caratteristiche delle reti gas insistenti sul territorio comunale e relativa cartografia ed alle modalità tecniche e gestionali d’intervento delle squadre di emergenza del Gestore stesso.

Considerata la pluralità di scenari ipotizzabili per ubicazione nel territorio comunale (centro storico; aree più o meno dense di popolazione; infrastrutture, aziende, depositi esistenti nella zona dello scenario, punti sensibili nella zona o ad essa vicini, ecc.) il sistema di soccorso deve essere flessibile e fondarsi sempre e comunque sulle valutazioni e disposizioni del Responsabile Tecnico dei Soccorsi presente sul campo, individuato dal Prefetto nel comandante provinciale dei Vigili del Fuoco o suo rappresentante sul posto.

Vedi anche norme di autoprotezione in caso di fuga di gas

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