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Ondate di calore

Esistono numerose definizioni di ondata di calore ma si può affermare che le ondate di calore sono condizioni meteorologiche che si verificano durante la stagione estiva caratterizzate da alte temperature al di sopra dei valori usuali che possono durare giorni o settimane.

Gli effetti del caldo estremo differiscono notevolmente a seconda non solo dei parametri di salute della persona esposta, ma anche di fattori ambientali.

Lo stato di inquinamento di una città o la presenza di “isole di calore” nelle città così come diversi fattori socio-economici, come le condizioni dell’ambiente lavorativo, la possibilità di vivere in ambienti climatizzati o di trasferirsi in zone più fresche, sono tutti elementi che contribuiscono a determinare l’effetto finale del calore sulla salute.

Il caldo, come altre emergenze meteorologiche e non, è solo un catalizzatore, una sorta di evento naturale che rende manifesta una realtà soprattutto di solitudine e di abbandono, non solo degli anziani ma anche di quella parte di popolazione più fragile che è meno in grado di esprimere i bisogni (soggetti suscettibili o sensibili).

Quindi, occorre anche considerare i fattori favorenti il rischio derivante dalle ondate di calore:

  • condizioni socio-economiche quali la povertà, l’età avanzata e/o la presenza di alcune patologie associate all’isolamento e alla solitudine;
  • la non conoscenza della lingua locale;
  • il limitato accesso ai media;
  • la difficoltà/impossibilità ad esprimere i propri bisogni e tutto ciò che riduce la consapevolezza dei rischi e limita l’accesso alle soluzioni di emergenza.

Il rischio ondata di calore coinvolge tutto il territorio comunale. La prevenzione del rischio e dei possibili danni attesi dagli effetti del caldo si basa su attività di informazione e formazione della popolazione.

L’attività informativa costituisce il migliore strumento di prevenzione in quanto permette ai soggetti direttamente coinvolti (soggetti suscettibili o sensibili), ai loro familiari ed a quanti sono preposti alla loro cura, di riconoscere il tipo di rischio a cui possono essere esposti e le conseguenti azioni da mettere in atto per prevenirne gli effetti.

In collaborazione con il competente Servizio dell’ASL, la Direzione Politiche Sociali provvede all’istituzione ed all’aggiornamento dell’anagrafe dei soggetti sensibili, in accordo con le direttive impartite dal Ministero per la Sanità.

Il piano si basa sul principio che la maggior parte delle emergenze, ma questa in particolare, può e deve essere affrontata come operatività normale dei servizi prevedendo e pianificando gli opportuni e necessari adattamenti pratici, che consentono di fronteggiare al meglio le situazioni esterne. Gli interventi di emergenza devono comprendere una serie di misure ad ampio spettro, tendenti a ridurre al minimo gli effetti della persistenza dell’ondata di calore sui soggetti a maggior rischio. In particolare, dovrà essere organizzata la loro permanenza in strutture condizionate per un periodo di tempo sufficiente al recupero dello stress da calore accumulato. A tal fine, si ritiene indispensabile la collaborazione delle Municipalità oltre che per l’individuazione delle sedi da attrezzare permanentemente con impianti di climatizzazione, anche per l’organizzazione delle attività di socializzazione e intrattenimento in caso di raggiungimento della soglia di emergenza.

Vedi anche norme di autoprotezione per ondate di calore

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